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Project: THE SECOND CHANCE.
Star bene a Scuola e migliorare il proprio rendimento.
Con il sostegno di
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Il progetto
Intende offrire una “seconda opportunità” ad una classe i cui allievi sono a forte rischio di abbandono scolastico in quanto hanno già sperimentato una serie di fallimenti ed insuccessi a causa di vissuti difficili ed esperienze traumatiche.
Obiettivi:
_offrire agli studenti delle opportunità attraverso laboratori, attivazioni, test strutturati, etc. per aumentare la conoscenza di sé ed autoconsapevolezza rispetto alle proprie potenzialità;
_favorire, attraverso attività di teambuilding e teamworking, la conoscenza reciproca dei ragazzi e contribuire alla creazione all’interno di una classe “difficile” di un clima positivo, di accettazione dell’altro, di apertura dei singoli verso il gruppo e di reciproca fiducia;
_”togliere etichette”, superare barriere, confini e divisioni all’interno del gruppo e incoraggiare la nascita di relazioni positive tra pari;
_migliorare complessivamente il “benessere a scuola” dei discenti all’interno del loro gruppo classe affinché possano stare bene a scuola, esprimere appieno le loro inclinazioni e potenzialità, perseguire obiettivi formativi comuni, rinforzare l’apprendimento, incrementare il rendimento ed abbassare la dispersione o l’abbandono scolastico.
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Le Azioni
A1. - IO, TU, NOI
Attivazioni di “Riscaldamento e Fiducia” da realizzare in una finestra temporale di 2 ore e proporre con cadenza settimanale per 4 volte. L’azione mira a creare nella classe che presenta le difficoltà descritte un clima, anche solo ad un minimo livello, di accettazione dell’altro, di apertura dei singoli verso il gruppo e di reciproca fiducia, nonché a stabilire un primo canale per una comunicazione interpersonale positiva attraverso esperienze che coinvolgono il gruppo.
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A2. - IO IN UN CLICK
Atelier fotografico da programmare su 2 ore con cadenza settimanale per 3 volte. L’azione mira ad introdurre i ragazzi alla fotografia come linguaggio immediato ed essenziale per raccontare e raccontarsi, comunicare un proprio stato d’animo e le proprie emozioni, trasmettere interessi e passioni anche quando risulta particolarmente difficile utilizzare le parole.
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A3. - SAY CHEESE!
Laboratorio di fotografia e manipolazione fotografica, da programmare su due ore con cadenza settimanale per 3 volte. Partendo dall’esperienza proposta attraverso l’azione A2 e rifacendosi agli esperimenti di manipolazione fotografica degli autori americani Goldberg e Klein, i ragazzi sono invitati a scattare alcune fotografie con le quali rappresentare qualcosa di sé. Potranno farlo ciascuno in modo autonomo o chiedendo supporto ad un compagno; le foto, immediatamente disponibili su carta, grazie all’utilizzo della tecnologia Polaroid, potranno inoltre essere “manipolate” dall’autore applicandovi dei segni - per sottolineare, cancellare o deformare un particolare - bruciandone una parte e altro ancora, per accentuare in questo modo il messaggio che si è inteso comunicare.
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A4. - QUANTO BENE STO?
Laboratorio sulle relazioni, da programmare su due ore con cadenza settimanale per 2 volte. Il conduttore propone al gruppo la costruzione di una Ecomappa ovvero una mappa delle risorse relazionali ovvero una fotografia “dall’alto” delle relazioni tra ogni singolo allievo e i componenti del gruppo classe; e successivamente propone un test psicologico volto a rilevare lo stato di benessere o malessere individuale.
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A5. - COOPERIAMO?
Laboratorio di giochi cooperativi da programmare su due ore con cadenza settimanale per 4 volte. I giochi cooperativi costituiscono un’efficace strategia per superare barriere, confini e divisioni all’interno del gruppo, incoraggiando la nascita di relazioni positive; si tratta, infatti, di giochi in cui non è il singolo individuo che vince, bensì il gruppo intero, nel momento in cui tutti i suoi componenti si dimostrano capaci di aiutarsi l’un l’altro e di cooperare tra loro per raggiungere un obiettivo comune e condiviso.
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A6. - IL MODELLO.
Si prevede la stesura di un documento Linea Guida nel quale viene sintetizzata l’esperienza facendo emergere il rapporto tra la situazione del gruppo all’inizio e a conclusione, l’approccio metodologico generale utilizzato, gli strumenti pratici messi in campo, le eventuali tarature del programma conseguenza dello “stato in itinere” della classe e/o delle reazioni della medesima alle proposte, indicazioni specifiche per la conduzione delle diverse attivazioni e del Circle-Time.
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Rassegna stampa: